From 18d1e14574f3d11a25df559c89aed2985f5e9640 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Marco Sternini Date: Tue, 27 Feb 2024 12:20:55 +0100 Subject: [PATCH] Fix analisi distribuzioni --- chapters/2 - Analisi.tex | 2 +- 1 file changed, 1 insertion(+), 1 deletion(-) diff --git a/chapters/2 - Analisi.tex b/chapters/2 - Analisi.tex index 93f0022..f7dd61d 100644 --- a/chapters/2 - Analisi.tex +++ b/chapters/2 - Analisi.tex @@ -86,7 +86,7 @@ \subsection{Distribuzione dei pacchetti} Poiché Windows e MacOs sono sistemi operativi closed-source, essi non richiedono particolari attenzioni in quanto le tipologie di pacchetti generabili da jpackage sono sufficienti ed ufficialmente supportate. Linux al contrario è notevolmente frammentato, ogni distribuzione può adottare uno dei tanti sistemi di gestione dei pacchetti o introdurne uno nuovo. Purtroppo, non esistono statistiche ufficiali riguardo la diffusione delle distribuzioni; molte di esse si basano su stime o dati non attendibili. D'altra parte, analizzando i pacchetti generabili da jpackage possiamo trarre delle conclusioni. \begin{itemize} - \item \textbf{RPM} significa "RedHat Package Manager" ed è un formato di pacchetti progettato per RedHat e le distribuzioni derivate. È diffuso anche su Fedora, CentOS, openSUSE e molte altre distribuzioni Linux. + \item \textbf{RPM} significa "RedHat Package Manager" ed è un formato di pacchetti progettato per RedHat e le distribuzioni derivate. \item \textbf{DEB} è l'abbreviazione di ``Debian packages", è una tipologia di pacchetto supportata da Debian e le distribuzioni derivate. Secondo distrowatch\footnote{https://distrowatch.com/}, Debian Linux presenta più di 400 distribuzioni derivate e più di 120 di queste sono attualmente attive. \end{itemize} È evidente come le due tipologie coprano un ampio spettro nel panorama Linux. Inoltre, esse sono supportate dallo script PKGBUILD nativamente, poiché il comando \textit{makepkg} supporta l'estrazione di questi pacchetti in modo autonomo.